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Premio CSCMP Supply Chain Hall of Fame Italy 2021 al Gen. C.A. Francesco Paolo Figliuolo
Il prestigioso riconoscimento è riservato ai Professionisti della Logistica
che si sono particolarmente distinti nella loro attività.
Roma, 31 maggio 2021 – Il Premio CSCMP “Supply Chain Hall of Fame Italy 2021” è stato assegnato al Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, Commissario Straordinario all’emergenza Covid. Il riconoscimento è attribuito ogni anno ai Professionisti della Logistica che in Italia si sono particolarmente distinti nella loro attività. Fondato nel 1963, con oltre 90 sedi in tutto il mondo, il Council of Supply Chain Management Professionals è una delle principali associazioni internazionali del settore.
“Grazie alla sua grande esperienza e capacità professionale, ha commentato Giuseppe Boschi, Presidente Onorario CSCMP Italy Roundtable, abbiamo constatato la realizzazione, sul campo e in brevissimo tempo, di un impeccabile sistema logistico integrato anti-Covid, con concentrazione degli arrivi dei vaccini in hub nazionali (alcuni proprio in basi militari), distribuzione veloce e capillare delle dosi in tutto il territorio, centri di somministrazione organizzati ed efficienti, sistemi di prenotazione integrati e regolari, per fasce di età e di rischio, obiettivi chiari e rapidamente conseguiti”.
“Con la sua azione, ha aggiunto Igino Colella, Presidente CSCMP Italy Roundtable, ha reso manifesta a tutti l’importanza della Logistica, non a caso definita Arte Militare. Al Generale Francesco Paolo Figliuolo va quindi il più profondo sentimento di gratitudine da parte della nostra comunità professionale dei Supply Chain Manager, anche a nome di tutti i Cittadini italiani”.
Il Generale Francesco Paolo Figliuolo ha accettato l’invito a partecipare, con un suo attesissimo intervento, alla V Conferenza Europea CSCMP, “Supply Chain Edge Europe 2021”, che avrà luogo in modalità virtuale, nei giorni 10-11 giugno prossimi.
L’iscrizione alla Conferenza può essere effettuata su questo link:
Assochange presenta i risultati del VII Osservatorio sul Change Management in Italia
Moira Masper: “L’approccio al cambiamento si sta evolvendo soprattutto nelle priorità:
nuovi modi di lavorare, maggiore uso delle tecnologie, diverse modalità di leadership”
Milano 23 dicembre 2020 – “La presentazione dei risultati dell’edizione 2020 dell’Osservatorio sul Change Management in Italia, realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano, spiega Moira Masper, presidente di Assochange, ha costituito la naturale conclusione di un percorso che si è snodato lungo tutto l’anno e il cui il punto di partenza è stata l'Assemblea dei soci, svoltasi nel mese di febbraio. In quell’occasione, infatti, fu annunciato il tema che sarebbe stato al centro del nostro lavoro di approfondimento nel corso del 2020: la sostenibilità e le connessioni con il Change Management”. L’impatto del Coronavirus ha influito in misura rilevante sui dati raccolti dall’Osservatorio 2020, che sono stati necessariamente suddivisi in due segmenti: quelli acquisiti nei primi due mesi e quelli rilevati da marzo a novembre, per evidenziare l’influenza della pandemia nell’indagine.
“L’Osservatorio 2020, prosegue Moira Masper, ci suggerisce che l’approccio al Change Management si sta evolvendo: accanto ad alcune tendenze confermate si riscontrano infatti evidenti elementi di cambiamento, dovuti anche agli effetti della pandemia, che ha avuto la funzione di acceleratore di processi già avviati. Questo si registra soprattutto nell’identificazione delle priorità: si cercano nuovi modi di lavorare, maggiore utilizzo della tecnologia, diverse modalità di leadership, tutte istanze accomunate dalla necessità di creare vicinanza, empatia e collaborazione. In pratica, riscontriamo la volontà di reagire a una situazione critica”.
Il dato più innovativo rispetto al passato è risultato essere l’atteggiamento dei dipendenti nei confronti dei progetti di cambiamento nelle aziende in cui lavorano. La percentuale di chi ha un atteggiamento positivo rispetto al cambiamento, ritenendolo urgente perché la sua azienda continui a essere competitiva, è infatti risultata globalmente del 59%.
“La maggiore apertura al cambiamento che è stata rilevata a partire dall’inizio della pandemia, spiega Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, dimostra che è stata compresa la necessità di realizzare nuovi modelli organizzativi e strumenti di lavoro. Ora è il management che non deve perdere questa opportunità di valorizzare questa disponibilità, favorendo l’engagement dei propri collaboratori”.
Fondamentale quindi l’importanza dell’organizzazione aziendale: “Impostare un progetto che parta dal coinvolgimento e dalla responsabilità delle persone, commenta Moira Masper, senza creare una struttura che permetta alle persone di contribuire è una strategia destinata a non raggiungere i risultati desiderati. Tra le modalità di coinvolgimento dei dipendenti, ha proseguito Moira Masper, secondo il 62% degli intervistati occorre insistere sull’engagement, per il 49% è importante la sponsorship del top management e per il 43% il favorire una cultura inclusiva e aperta al cambiamento. Al management occorre un nuovo tipo di leadership: aperta al dialogo, orientata all’innovazione, dotata di un progetto preciso e chiaro e con una capacità di visione di lungo periodo”.
“Continua a essere basso, purtroppo, prosegue Mariano Corso, il numero di progetti di Change Management che ottengono oltre l’80% degli obiettivi (8%) anche se quasi la metà (48%) raggiunge tra il 60-70% del target. I principali fattori di successo registrati dall’osservatorio sono: sponsorship del top management (55%), capacità di coinvolgere e motivare i dipendenti (55%) e approccio metodologico (27%), presenza di una cultura inclusiva e aperta al cambiamento (23%). Tra le cause di insuccesso troviamo la carenza di cultura aziendale (25%) seguita, per la prima volta, dal tipo di struttura organizzativa (19%) e dalla scarsa capacità di coinvolgere i dipendenti (16%)”.
Per quanto riguarda la sostenibilità, l’Osservatorio Assochange ha rivelato che il tema è entrato nel cuore strategico solo di una parte delle aziende: anche se l’argomento è stato affrontato dal 90% degli intervistati, solamente il 45% lo considera predominante per l’organizzazione nel suo complesso: per molti, la sostenibilità è un tema di carattere sociale (70%), per altri (62%) attiene all’ambito ambientale, per altri ancora (43%) riguarda gli aspetti finanziari. Solo il 22% collega sostenibilità e Change management, applicando metodologie di gestione del cambiamento ai progetti di sostenibilità. “In definitiva, spiega Moira Masper, molte aziende hanno dato una risposta a breve termine ma non a medio-termine. Come Assochange, suggeriamo di lavorare su entrambi i livelli perché non sono tra loro alternativi ma complementari”. “
“In quest’anno così particolare, conclude Moira Masper, è stato fondamentale il coinvolgimento di tutta l’Associazione: dai membri del direttivo ai soci individuali, dagli sponsor ENEL e Sanofi, al Politecnico di Milano, fino alle molte aziende socie, che non hanno fatto mancare il loro sostegno anche in termini di disponibilità e operatività. Grazie all’impegno comune abbiamo potuto avere keynote speaker di assoluto prestigio e testimonial autorevoli che hanno permesso tra l’altro di dare vita, con la modalità digitale, a un evento del tutto nuovo, dinamico e coinvolgente”.
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