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L’indagine condotta dalle Università italiane LIUC e Uninsubria e dalla svizzera SUPSI,
ha interessato anche i settori bancario, metalmeccanico, informatico e chimico-farmaceutico.

Milano, 5 aprile 2022 -- Il settore delle costruzioni nel territorio insubrico, analizzato nel progetto di ricerca sul disallineamento delle competenze “Skillmatch Insubria”, sembra situarsi, dal lato delle province italiane, in una posizione intermedia, in cui le trasformazioni in atto, destinate a subire in tempi brevi una accelerazione legata alla pandemia di Covid-19, manifestano una tensione tra una via bassa allo sviluppo, basata essenzialmente sulla competizione di prezzo, e una via alta allo sviluppo che, pur non potendo prescindere dal controllo dei costi e dalla ricerca dell'efficienza di gestione, poggia anche sulla valorizzazione di nuove competenze legate alla innovazione tecnologica dei materiali e dell'impiantistica e alla digitalizzazione dei processi.

Negli ultimi vent'anni, il settore delle costruzioni è stato investito da rilevanti cambiamenti dovuti a dinamiche congiunturali legate alla bolla immobiliare sviluppatasi su scala internazionale nei primi anni del nuovo secolo, alla conseguente recessione del 2008-2009, alla crescente attenzione riservata alla sostenibilità ambientale (e alle novità legislative e tecnologiche che ne sono derivate) e alla sempre maggiore incidenza della digitalizzazione.

Questi cambiamenti hanno trasformato l'edilizia in un sistema complesso, contraddistinto da una progressiva e profonda frammentazione del processo di progettazione e realizzazione degli edifici, che coinvolge tecnici, professionisti e imprese edili di varia natura (dall'impresa artigiana tradizionale all'impresa specializzata in singole o poche fasi esecutive, fino alla grande impresa operante sotto forma di General Contractor, ovvero come gestore dell'esecuzione di un progetto nella sua globalità).

Dall’indagine condotta, risulta che, nel versante italiano, per quanto riguarda le imprese tradizionali, la domanda è fortemente orientata verso le figure degli operai, sia specializzati sia non specializzati. Nelle imprese più innovative, invece, la domanda si concentra su figure in grado di gestire la complessità del processo quali project manager, direttori di cantiere, tecnici B.I.M. (Building Information Modeling) o su profili tecnici specialistici con competenze geologiche, architettoniche/ingegneristiche, relative al marketing e alla gestione degli aspetti legali.

Nel Canton Ticino, nella filiera delle costruzioni, vi è una rilevante richiesta di ingegneri civili: figure difficili da reperire perché il territorio ticinese non risulta attrattivo per chi proviene dal resto della Svizzera. Inoltre, la scarsa conoscenza del tedesco da parte di candidati italiani, rende ancora più difficile trovare e assumere questo tipo di figure.

Si rileva inoltre scarsità di giovani ticinesi per i mestieri presenti nei cantieri e nell’ambito dei lavori di costruzione specializzati. In generale per il personale di cantiere, anche qualificato e di gestione, le maestranze italiane sono di elevata qualità e impiegabili in tempi brevi. Il personale tecnico più specializzato e gli ingegneri provenienti dall’Italia, invece, non sempre possono inserirsi velocemente nel processo di lavoro, poiché se la teoria appresa è la stessa dalle due parti della frontiera, sia le pratiche di costruzione in diversi sottosettori sia le normative sono diverse, oltre a mancare la conoscenza delle lingue nazionali, essenziali se si lavora fuori Cantone.

Sia per gli studi di ingegneria e architettura sia per le aree tecniche e di progettazione delle imprese di costruzione, sono necessarie competenze tecnologiche dettate anche in questo caso dall’adozione sempre più diffusa dei software BIM per il disegno tecnico e la progettazione. Nell’ambito organizzativo, infine, mancano profili intermedi amministrativi che abbiano le necessarie conoscenze riguardo al settore (ad esempio contabili specializzati in edilizia).

E quali sono le strategie che si possono mettere in atto per superare il disallineamento delle competenze? Su entrambi i lati della frontiera, per fare fronte alle nuove sfide della digitalizzazione e della complessità del sistema, si punta sulla formazione a tutti i livelli (apprendistato, formazione professionale superiore e universitaria, formazione continua). In Ticino, per sopperire alla mancanza di residenti interessati a determinate professioni, si fa capo ai frontalieri e a interventi sul piano dell’orientamento professionale. Inoltre, per facilitare il lavoro sui due lati della frontiera, un tavolo di lavoro e di scambio tra gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti della regione insubrica ha recentemente prodotto un vademecum con le regole per l’esercizio delle professioni di ingegnere e di architetto nella Regio Insubrica (Comunità Regio Insubrica 2020).

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